Questo 1° agosto, abbiamo avuto un bell’incontro con il direttore dell’Alleanza Internazionale delle Cooperative (ICA): Hyungsik Eum. In occasione della sua visita nella nostra bella città, abbiamo potuto organizzare questo incontro in suo onore, oltre a mostrargli la nostra ultima iniziativa attenta al territorio.
Nell’intervista che ci ha concesso, abbiamo potuto toccare temi rilevanti e delicati che riguardano tutte le cooperative. Ci ha parlato della sua esperienza, dell’impatto sociale delle cooperative e dei passi che dobbiamo compiere per valorizzare il loro potenziale a beneficio della società.
Di seguito riportiamo i contenuti dell’intervista in italiano e in inglese.
RINGRAZIAMENTI
Ringraziamo di cuore il direttore Eum, per il tempo che ci ha dedicato e speriamo che abbia gradito la sua visita a Como e questa nostra piccola chicca.
Ringraziamo anche Ecoinformazioni per aiutarci a diffondere le attività delle cooperative sociali e in particolare Beatriz Travieso per le foto e il video.
Se vuoi leggere l’articolo di Ecoinformazioni clicca qui. Ecco il video:
Intervista Italiano
Hyungsik Eum, ricercatore sudcoreano, è attualmente il direttore della ricerca presso l’Alleanza Internazionale delle Cooperative (ICA), organizzazione che dal 1895 dà voce e sostiene lo sviluppo della cooperazione a livello globale.
Ha iniziato ad interessarsi di cooperazione negli anni ‘90, durante gli studi universitari quando, da attivista, aderì al movimento che stava prendendo forma in Sud Corea per supportare lo sviluppo delle cooperative di lavoro come strategia di contrasto all’esclusione sociale. Dopo un periodo di studio in Belgio presso il Centro per l’Economia Sociale dell’Università di Liegi, che lo ha portato ad analizzare il fenomeno dell’impresa sociale in Europa, Hyungsik ha lavorato per qualche anno come Data Analyst per CICOPA, l’organizzazione delle cooperative industriali, artigiane e di produzione di servizi.
Durante la sua carriera, ha approfondito numerosi temi che riguardano le cooperative e l’economia sociale e ha all’attivo numerose pubblicazioni e articoli; in particolare, ha studiato la cooperazione di lavoro e la cooperazione sociale da un punto di vista comparato, ha condotto analisi statistiche e ricerche sull’occupazione nelle cooperative.
Nel corso del nostro incontro, Hyungsik si è soffermato sui valori che connotano la cooperazione tra cui: l’auto-aiuto, l’auto-responsabilità, la democrazia, l’uguaglianza, l’equità e la solidarietà.
Ci ha ricordato che le cooperative esistono da ben duecento anni e ricoprono un ruolo importante sia nei paesi industrializzati, sia nei paesi a basso reddito, contribuendo allo sviluppo economico, alla crescita dell’occupazione e ad una più equa distribuzione della ricchezza. Operano in tutti i settori economici e mostrano una maggiore longevità e resilienza rispetto alle imprese a scopo di lucro.
Grazie alla spiccata flessibilità, il modello cooperativo ha dimostrato di essere in grado di adattarsi alle mutevoli condizioni sociali ed economiche. Per dare risposta a bisogni scoperti e a nuove sfide, nel corso della storia hanno preso forma nuove forme cooperative; tra queste, negli anni più recenti, le cooperative sociali, le cooperative di comunità e le cooperative energetiche.
L’arcipelago della cooperazione è quindi fortemente complesso e variegato. Come sottolineato da Hyungsik, ricomprende al proprio interno grandi imprese cooperative che si comportano talvolta come imprese tradizionali e piccole iniziative cooperative con un forte ancoraggio comunitario, che sono sovente in grado di sperimentare servizi altamente innovativi. Entrambe le tipologie svolgono tuttavia un ruolo importante nel garantire l’accesso a servizi e beni di base e ad opportunità di lavoro.
Le linee evolutive della cooperazione – specie quelle di più grandi dimensioni – sono state fortemente condizionate dall’ecosistema in cui si sono trovate ad operare. Negli ultimi 20 anni, l’atteggiamento delle grandi imprese tradizionali è progressivamente cambiato: hanno sviluppato nuovi strumenti e strategie nell’ottica di misurare il proprio impatto e dimostrare la propria responsabilità sociale. Nonostante il loro orientamento e interesse intrinseco per la comunità, le cooperative hanno finito per farsi contaminare da questa ondata di responsabilità sociale, iniziando ad adottare strumenti e modelli spesso inadatti, che non erano stati pensati e disegnati per valorizzare il loro valore aggiunto. Nel tentativo di rincorrere le imprese tradizionali, hanno finito per perdere il proprio potere e la consapevolezza di essere imprese votate per definizione a sostenere la costruzione di un mondo migliore.
Come riconquistare il proprio ruolo e sfruttare appieno la propria innata capacità di problem-solving, nell’interesse della collettività?
Secondo Hyungsik, le cooperative devono rifocalizzarsi sui propri valori e principi e sulla propria origine, in quanto movimento sociale che ha saputo dare voce e potere ai gruppi maggiormente ai margini della società.
English Interview
Hyung-sik Eum, south-Korean researcher, is currently Director of Research at the International Cooperative Alliance, the voice of cooperatives that was established in 1895 to support the development of cooperatives worldwide.
Hyung-sik started to be involved in cooperatives during his university studies in the 1990s, when he joined as a young activist the newly established social movement in South Korea aimed at supporting the development of worker cooperatives as a vehicle whereby to tackle social exclusion. Following a study period in Belgium at the Centre for the Social Economy, the University of Liège, where he investigated the emergence of social enterprises in Europe, Hyung-sik was employed by the International Organization of Industrial, Artisanal and Service Producer Cooperatives (CICOPA) as data analyst for several years.
He has worked on several issues concerning cooperatives and the social economy, particularly comparative studies on worker and social cooperatives, statistics on cooperatives, cooperative employment and the institutionalization of the social economy. He is author of several publications and articles.
During our conversation, Hyung-sik recalled the main values cooperatives are based on: self-help, self-responsibility, democracy, equality, equity, and solidarity.
Cooperatives have existed for around two hundred years and play a key role in both industrialized and developing countries: they contribute to socio-economic development, support employment growth, and sustain a more balanced redistribution of wealth. While operating in all fields of economic activity, they have greater longevity than for-profit firms. The cooperative model has indeed continually adapted to changing conditions, and innovative forms of cooperation have emerged to address new economic and social concerns, like for instance social cooperatives, community cooperatives and energy cooperatives.
Nevertheless, the cooperative landscape is significantly complex. As recalled by Hyung-sik it includes both very big cooperative enterprises that sometimes behave almost like traditional enterprises, and locally based cooperative initiatives that are in many cases highly innovative and strongly rooted in local communities.
The patterns of evolution of cooperatives have been strongly influenced by the ecosystem wherein they operate.
For 20 years or so, the attitude of big traditional enterprises has changed significantly: they have enhanced their social responsibility and accordingly developed new tools and strategies to assess their impact and provide evidence of their social responsibility.
Despite their agendas and intrinsic concern for the community, cooperatives have been contaminated by such a wave and have started mimicking traditional enterprises by adopting tools and models that had not been designed to exploit cooperative added value. By doing so cooperatives have sometimes ended up losing their own power and awareness of being enterprises by nature aimed at promoting a better world.
How to regain their role and harness their potential as enterprises with a strong problem-solving capacity?
Cooperatives need to refocus on their own values and principles, particularly on their history as a disruptive social movement that had a role in giving voice and power to the most disadvantaged groups in society.